Quanto incide l’aspetto psicologico negli stati di obesità e sovrappeso?

A questa domanda, il Dott. Luca Deidda risponde: “L’aspetto psicologico negli stati di obesità e/o di sovrappeso risulta anch’esso importante quanto il movimento. La presa di coscienza del problema da parte della persona deve essere da stimolo per un corretto cambiamento ed una ricerca ottimale di un modus vivendi. Esiste una via diretta su cui agire per controllare lo STRESS dal momento che il cervello, tramite il sistema ortosimpatico è collegato alla midollare del surrene, luogo cruciale dello stress.
In pratica il cervello viscerale ovvero l’ipotalamo, in grado di regolare l’assunzione dei cibi a livello centrale, crea in periferia il substrato del disordine a livello dell’apparato digerente fonte dei suoi input.
Inoltre, il centro di raccolta delle informazioni alimentari situato nella parte bassa del tronco encefalico (reticolare), nel cervello e nel sistema limbico (amigdala) emette segnali legati alla memoria, alle abitudini, alle convenzioni, allo stato d’animo etc.
Il risultato di questa interazione di informazioni è la liberazione da parte della reticolare di neurotrasmettitori che hanno come bersaglio i centri ipotalamici della fame e della sazietà e quindi a seconda della prevalenza di questo o quel neurotrasmettitore, vengono attivati o inibiti”.

I commenti sono chiusi.

Quanto incide l’aspetto psicologico negli stati di obesità e sovrappeso?

A questa domanda, il Dott. Luca Deidda risponde: “L’aspetto psicologico negli stati di obesità e/o di sovrappeso risulta anch’esso importante quanto il movimento. La presa di coscienza del problema da parte della persona deve essere da stimolo per un corretto cambiamento ed una ricerca ottimale di un modus vivendi. Esiste una via diretta su cui agire per controllare lo STRESS dal momento che il cervello, tramite il sistema ortosimpatico è collegato alla midollare del surrene, luogo cruciale dello stress.
In pratica il cervello viscerale ovvero l’ipotalamo, in grado di regolare l’assunzione dei cibi a livello centrale, crea in periferia il substrato del disordine a livello dell’apparato digerente fonte dei suoi input.
Inoltre, il centro di raccolta delle informazioni alimentari situato nella parte bassa del tronco encefalico (reticolare), nel cervello e nel sistema limbico (amigdala) emette segnali legati alla memoria, alle abitudini, alle convenzioni, allo stato d’animo etc.
Il risultato di questa interazione di informazioni è la liberazione da parte della reticolare di neurotrasmettitori che hanno come bersaglio i centri ipotalamici della fame e della sazietà e quindi a seconda della prevalenza di questo o quel neurotrasmettitore, vengono attivati o inibiti”.

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